Snow Leopard: la prova completa

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Il 28 Agosto è uscito ufficialmente Snow Leopard, il nuovo sistema operativo Apple del quale abbiamo già ampiamente discusso. Sostanzialmente si tratta di un restyling (molto leggero) di Leopard, ma non tutti sanno che le vere modifiche stanno sotto pelle: Snow Leopard infatti è stato progettato in particolare per prepararsi all’arrivo di molte nuove tecnologie, alcuni addirittura vociferano dell’integrazione del supporto touch per il tanto chiacchierato iTablet.

Apple, da parte sua, aveva promesso un grande risparmio di spazio su Hard Disk (tra i 6 e i 10 GB), grazie ad un gestione più intelligente dei driver delle stampanti e una velocità di avvio/chiusura di sistema ed applicazioni quasi raddoppiata. Vediamo se le promesse sono state mantenute e cosa è cambiato nello specifico. Una volta ricevuto il sistema operativo, riversato su un elegante DVD lucido con Leopardo delle Nevi inciso sulla cover, l’installazione (possibile solo con Mac dotati di processore Intel, i vecchi PowerPC non sono più supportati) richiede poco meno di un’ora. Il bello è che fa tutto da solo, non necessita di molti interventi. Su questo campo siamo già anni luce avanti a Microsoft ed il suo ultra-complicato upgrade da XP a Seven. Noi abbiamo installato Snow Leopard su un MacBook Pro dotato di processore 2,23GHz e 2GB di RAM.

L’installazione non crea problemi e dopo l’accensione risulta difficile dire che si è passati ad un nuovo sistema operativo: le modifiche estetiche sono veramente limitate, come abbiamo detto. I colori e le animazioni però sono una piacevole sorpresa, risultando ancora migliori e più brillanti sull’eccezionale e luminosissimo schermo LED.

Misuriamo subito le prestazioni: lo spazio guadagnato su Hard Disk è notevole, per un totale di 18 GB guadagnati, ben oltre le aspettative (ma dovuti anche all’adozione di un nuovo sistema di calcolo dei GB su base decimale e non più binaria, per uniformarsi agli altri produttori). Il tempo di accensione e di spegnimento è rimasto invece sostanzialmente lo stesso, con un decremento di circa 5 secondi in entrambi i casi.

All’interno, andando a cercare le modifiche, notiamo subito le migliorie al Dock, che alla riduzione di una finesta non crea più fastidiosi scatti, possiede nuove accattivanti trasparenze al click e permette, finalmente, di ridurre le finestre nell’icona stessa, permettendo notevole risparmio di spazio sullo schermo soprattutto per gli schermi piccoli (quest’opzione va attivata da Preferenze di Sistema > Dock).

Il Finder sembra uguale a prima, ma provando a lavorare con file di ingenti dimensioni, anche parecchi GB notiamo che i tempi d’attesasi sono ridotti drasticamente: questo è dovuto ad una totale riscrittura tramite l’uso di Cocoa ed il supporto ai 64 bit. Anche l’Exposè è stato restilizzato ed ora finestre attive e ridotte sono divise da una linea orizzontale, il tutto a favore dell’usabilità dell’interfaccia.

Anche Anteprima e Mail sono stati oggetto di migliorie: il primo è più reattivo quando si lavora con grandi PDF, il secondo ha un’interfaccia ancora più intelligente, per quanto del tutto simile a prima.

Mac OS X Snow Leopard contiene il nuovo QuickTime X,  molto più rapido ed evoluto del predecessore, che permette inoltre di fare screencast (registrazioni allo schermo), veramente molto utili, e di pubblicare i video direttamente su YouTube tramite iVideo.

Note negative: qualche crash in più, dovuto principalmente alla giovinezza del sistema. Ma una patch arriverà molto presto…

Il mio giudizio è quindi positivo, se avete Leopard, visto anche il prezzo irrisorio, consiglio vivamente di aggiornare.

Il nuovo Snow Leopard costa 29€ per i possessori di Leopard e 129€ per i possessori di Tiger o altro, ed è acquistabile direttamente dall’Apple Store.

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