La rapidità con cui si sta evolvendo la tecnologia è quasi impressionante. Ogni giorno ci troviamo a dover fare i conti con nuovi programmi, app, modi di comunicare e di interagire con l’altro al di là di uno schermo o di un display.
Il programmatic advertising, la nuova frontiera della pubblicità, è un esempio di come questa tecnologia venga sempre più applicata in particolare nel campo della promozione. Ma cos’è davvero? Si tratta precisamente di uno dei metodi più utilizzati proprio in pubblicità, appunto, e nello specifico è la compravendita di spazi pubblicitari online attraverso piattaforme che ne automatizzano e ottimizzano il processo.
Queste piattaforme mettono in contatto in tempo reale la domanda (i soggetti che vogliono comunicare un messaggio pubblicitario) e l’offerta (le concessionarie che vendono gli spazi pubblicitari). Nato nel 2009, è diventato negli anni una vera e propria rivoluzione del marketing mondiale, tanto da superare in breve tempo le altre forme di pubblicità offline che fino a quel momento erano riuscite a mantenere una loro validità ed efficacia e che ora si vedono quasi totalmente soppiantate.
La pubblicità programmatica è uno strumento molto prezioso per le aziende che possono decidere di utilizzarla per garantire le migliori performance e raggiungere i loro obiettivi, anche quelli più audaci. Esistono quattro tipologie di Programmatic advertising, quindi uno spazio pubblicitario in questo caso può essere messo all’asta dall’open market (l’inserzionista che presenta l’offerta più alta paga un importo equivalente alla seconda offerta più alta dell’asta), gestito tramite asta a invito (meno diffusa), venduto con Automated Guaranteed (avviene attraverso delle piattaforme tecnologiche automatizzate e garantisce un prezzo fisso e una inventory riservata), venduto sul private marketplace (si paga un costo per mille impression quasi sempre fisso e concordato prima). Nel meccanismo concorrono sempre e necessariamente due soggetti: i publisher che mettono in vendita le impression e gli inserzionisti che concorrono per acquistarle.
Questo tipo di pubblicità comporta dei grandi vantaggi tra i quali velocizzare l’acquisto degli spazi, abbassare i costi di mediazione e aumentare l’efficienza delle campagne. Sembra un processo apparentemente semplice che in realtà però non lo è perché non solo dietro a una campagna di Programmatic advertising si nasconde un’analisi accurata, attenta e precisa, ma questa necessita anche di un’ottimizzazione costante, ecco perché l’intelligenza artificiale nonostante il suo ruolo di rilievo non può ancora essere del tutto sostituita alla mente dell’uomo che anche in questo caso svolge una funzione importante per quanto riguarda l’analisi dei dati e la loro applicazione.
In questo caso viene messa in risalto uno dei limiti dell’intelligenza artificiale che ancora alcuni temono, ma che rapidamente sta avanzando espandendosi in molti altri campi della vita quotidiana di ognuno spesso senza che l’umano se ne accorga perché si tratta di un processo naturale e legato alle numerose novità in campo tecnologico a cui si è ormai abituati.
In ogni caso scopri cos’è il Programmatic advertising, definito la nuova frontiera della pubblicità per capire i molti vantaggi che comporta in particolare per le aziende, ma anche per chi sa riconoscere le sue grandi potenzialità.