Big Data: indagine conoscitiva Antitrust, arrivano i primi risultati

L’Antitrust, Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, ha alzato il velo, dopo poco più di un anno dall’avvio, sui primi risultati legati ad un’indagine conoscitiva sui cosiddetti Big Data. Il lavoro dell’AGCM, in particolare, è stato portato avanti insieme al Garante per la Protezione dei Dati Personali (Garante Privacy), ed all’AGCOM, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

Indagine Big Data, documento scaricabile dal sito Internet dell’AGCM

Nel fornire al pubblico un’informativa, anche se preliminare, su quelle che sono state le attività di approfondimento che sono state condotte, e sulle evidenze emerse, l’Antitrust con una nota ha precisato che nella prima fase dell’indagine sono stati sentiti in audizione non solo alcuni di quelli che sono attualmente i protagonisti dell’economia digitale, ma anche esperti, studiosi e tante imprese che, riguardo proprio al fenomeno dei Big Data, sono operanti in settori correlati.

I risultati sono stati pubblicati su ‘Indagine conoscitiva sui Big Data. Analisi della propensione degli utenti online a consentire l’uso dei propri dati a fronte dell’erogazione di servizi’, un documento che si può visionare e scaricare dal sito Internet AGCM.it.

Big Data, utenti come fornitori e imprese come utilizzatori (a fini commerciali)

Al fine di andare a identificare gli strumenti che, per eventuali interventi, possano essere più appropriati, le Autorità per la Concorrenza, per la Privacy e per le Comunicazioni, con l’indagine conoscitiva, hanno preso a riferimento prospettive diverse e complementari. Si è trattato, nello specifico, dei cambiamenti derivanti dai Big Data sulle imprese che utilizzano i dati forniti dagli utenti, e sull’utilizzo dei dati a fini commerciali.

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