Per le bollette di telefonia fissa e mobile, ed in particolare per la nota questione relativa alla fatturazione a 28 giorni, la bufera è ancora in corso. E questo perché c’è ancora grande incertezza sui rimborsi, dopo l’obbligo imposto di ritorno alla fatturazione mensile per i servizi di telecomunicazioni, con la conseguenza che Associazioni dei Consumatori come Altroconsumo sono passate al contrattacco.
Fatturazione a 28 giorni tra ricorsi al Tar respinti ed ipotesi di cartello
L’Associazione, al fine di ottenere indietro quanto pagato in più con le bollette a 28 giorni, infatti, sta raccogliendo le richieste di rimborso dei consumatori.
Al riguardo Altroconsumo ricorda che nei giorni scorsi a bussare alla porta dei principali player di telefonia fissa e mobile è stato il Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza in scia alla possibilità che ci sia stato un accordo-cartello tra gli operatori.
In più, pochi giorni fa il Tar, sulla illegittimità delle bollette a 28 giorni, ha respinto un ricorso che è stato presentato dagli operatori TIM, Eolo, WindTre, Fastweb e Vodafone.
Ritorno alla fatturazione mensile, ecco come funziona tra indennizzi e sanzioni
Altroconsumo, riguardo all’obbligo di ritorno alla fatturazione mensile, ricorda che gli operatori di servizi di telecomunicazioni dovranno mettersi in regola entro e non oltre il prossimo 4 aprile del 2018.
In caso contrario a carico degli operatori scatteranno sanzioni unitamente ad indennizzi forfettari a favore dei consumatori che saranno così calcolati: 1 euro per ogni giorno successivo al termine sopra indicato, più un rimborso forfettario, che è pari a 50 euro, entro una data che sarà fissata dall’Agcom, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.