Con circa due settimane di ritardo, qualche ora fa la Fedora Project ha rilasciato la release finale della nuova distribuzione Fedora 11, il celebre sistema operativo sponsorizzato da Red Hat.
Nome in codice Leonidas, ma nonostante il nome, tutto la si può definire tranne che spartana, Fedora 11 è la prima distribuzione di una certa caratura ad aver dato piena fiducia a ext4, adottandolo come filesystem predefinito al posto della precedente versione 3. Gli sviluppatori ritengono che l’ext4 sia ormai da utilizzare anche in campo di distribuzione e non solo di sviluppo, dato che finora le nuove uscite di distribuzioni Linux utilizzino ancora ext3 come file system principale.
Ext4 supporta volumi e file più grandi, rispettivamente fino a 1024 PB e 16 TB, e fornisce funzionalità ispirate a celebri filesystem come ZFS e XFS: una su tutte l’allocazione ritardata, accreditata di ridurre la frammentazione e di incrementare le performance. Le note di rilascio della distribuzione recitano la seguente dichiarazione:
Il filesystem ext4 è un aggiornamento significativo, con una progettazione migliore, migliori prestazioni e affidabilità, il supporto per dischi più grandi, controlli di integrità e ricerca di file più rapidi.
Ma questa, seppur essere la più importante, non è l’unica novità di Fedora 11, come ben ci saremo resi conto, tutte le distribuzioni 2009 di Linux dichiaravano un tempo di avvio molto inferiore a quello del rilascio precedente, e bene, anche Fedora 11 ha ridotto questo tempo a poco meno di 20 secondi. In Fedora 11 è stato poi ampliato il supporto alle schede grafiche capaci di sfruttare la tecnica nota come Kernel ModeSetting, tecnica migliorata nel tempo, che sposta alcune porzioni del codice dei driver grafici da X.Org al kernelspace, cio significa minori tempi di avvio, processi di sospensione e ripristino più affidabili e grafica più fluida.
Gli sviluppatori di Fedora hanno poi esteso le funzionalità di PackageKit, un gestore di pacchetti introdotto in Fedora 9 che, in futuro, potrebbe diventare la versione RPM del repo di Ubuntu, intanto gia sono state implementate diverse funzionalità simili, oltre all’implementazione di Presto, un sistema che permette l’automatico aggiornamento veloce dei software obsoleti. Purtroppo Presto non è disponibile con la ISO ma con un semplice passaggio può essere facilmente installato.
Fedora 11 migliora anche il supporto integrato alla virtualizzazione, e in modo particolare la procedura guidata per la creazione di nuove macchine virtuali, ora capace di supportare un maggior numero di componenti hardware e di semplificare il deployng delle virtual machine. Queste ultime ora possono oltretutto avvalersi della tecnologia di sicurezza S-Vert.
Tra i pacchetti aggiornati inclusi in Fedora 11 vi sono GCC 4.4, KDE 4.2.2, GNOME 2.26.1, kernel Linux 2.6.29-4, Netbeans 6.5, OpenOffice 3.1.0, Python 2.6, Xfce 4.6 e X.Org 1.6.