Ogni giorno si sente parlare sempre di più di concetti come digitalizzazione, cyber life, implementazione tecnologica e metaverso. Un tema caldo già prima del Covid ma che, con l’avvento della Pandemia, si è fatto sempre più attuale, coinvolgendo tutte le sfere del quotidiano: dalle pubbliche amministrazioni alle aziende, passando per i singoli cittadini.
Cosa si intende per Protezione dei dati sensibili?
Nel 2023, il concetto di database si è inserito perfettamente in un mondo sempre più digitalizzato, diventando noto ai più. Il pagamento del caffè al bar tramite il cellulare e l’identità digitale che si basa su codici e QR-code sono ormai realtà comuni. Tuttavia, il cammino verso la piena consapevolezza dell’importanza della tutela dei dati personali è ancora lungo e gli utenti, seppur iper-connessi, tendono ad ignorare le conseguenze e i rischi che nasconde ogni azione compiuta quotidianamente, da un semplice flag su un programma di affiliazione a una newsletter al salvataggio di un biglietto aereo sul proprio dispositivo mobile.
Ad aiutare tanto le aziende nella regolamentazione della diffusione dei dati, quanto le persone nell’autotutela degli stessi, dal 2018 è il General Data Protection Regulation (GDPR).
Rapporto tra privacy e identità digitale
La privacy è un tema che ha sempre suscitato molto interesse, ma dal 2018 (anno dell’entrata in vigore del GDPR) si è posto al centro della scena europea. Seppur ancora con qualche difficoltà, le persone sono sempre più consapevoli dei propri diritti quando si parla di identità digitale e le preoccupazioni non tardano ad arrivare.
Negli ultimi anni, il numero delle imprese che hanno deciso di proteggersi stipulando polizze assicurative per tutelare i propri dati e quelli dei propri clienti è aumentato. Allo stesso modo, anche l’interesse verso i consigli per assicurazioni che tutelino sia la sicurezza informatica che quella fisica si è intensificato.
Come le aziende tutelano i propri clienti?
Tuttavia, la sola protezione economica in caso di violazioni non è sufficiente. Per difendere i nostri dati da possibili attacchi informatici o furti, è necessario agire su più fronti. Negli ultimi anni, le aziende italiane hanno compreso l’importanza del proprio ruolo all’interno dell’infrastruttura informatica che supporta la vita quotidiana in termini di sicurezza digitale. Ciò si è tradotto in un aumento delle richieste per l’implementazione di sistemi di sicurezza aziendali che supportano la corretta gestione delle attività quotidiane da parte dei dipendenti. Le reti private virtuali (VPN) si sono rivelate strumenti utili e affidabili per affrontare le preoccupazioni degli utenti e dei clienti che ogni giorno condividono centinaia di migliaia di dati nella rete. A correre il rischio maggiore sono gli smart worker, che utilizzano reti casalinghe non protette rischiando di compromettere la sicurezza aziendale in tutti i suoi aspetti.
Un’altra misura presa dalle aziende è quella che riguarda la formazione. Grazie ad incontri mirati le imprese hanno organizzato incontri mirati per sensibilizzare i propri dipendenti sui rischi legati alla sicurezza informatica, promuovendo buone pratiche.
Sono state introdotte politiche di accesso e autenticazione più rigorose, con l’utilizzo di autenticazione a due fattori e password complesse.