Medal of Honor, troppo violento? Proteste anche in Italia
Electronic Arts ha rilasciato in questi giorni in Italia Medal of Honor. Si tratta di un videgioco di simulazione bellica, realizzato e sviluppato da DICE e Danger Close, uno dei più reali e per questo anceh dei piu cruenti. La sua uscita nel Regno Unito aveva sollevato tantissime polemiche, ora arriva anche in Italia e trova la stessa “calda” accoglienza. L’Onorevole Augusto Di Stanislao, capogruppo di Italia dei Valori e membro della Commissione per la Difesa, ha attaccato fortemente l’uscita di questo gioco in Italia. “È sconcertante e avvilente che arrivi in Italia il videogioco Medal of Honor. Permetterà a tutti, bambini compresi, di scegliere di stare dalla parte delle forze occidentali o talebane e addentrarsi virtualmente nello scenario di guerra. Chiederò in tutte le sedi competenti, il sequestro in tutta Italia del videogioco”. Parole molto dure che non trovano riscontro sul mercato: infatti il titolo è già “coperto” dal sigillo PEGI, che segnala il videogioco come non adatto ai minori di 18 anni. Una precauzione che non basta però! Quello che fa piu discutere è – nella modalità Multiplayer – la possibilità di impersonare un guerriero talebano, oltre la possibilità di vivere la guerra dal punto di vista dei soldati americani. Il gioco offre una esperienza di guerra altamente reale, è stata ricreata una simulazione molto sofisticata che si avvicina in tutto e per tutto agli scenari di guerra odierni: veicoli, armi, combattimenti, tutto riprodotto nella maniera più reale possibile. Ed è dunque ovvio che sangue, violenza, talebani e americani siano delle chiavi imprescindibili per un gioco di guerra, perchè riprendono proprio la guerra reale, che è fatta anche di queste cose.