L’obiettivo di tanti Paesi – inclusa l’Italia – è di attuare un vero e proprio processo di digitalizzazione dell’amministrazione pubblica.
Per comodità, all’interno di questo articolo useremo il termine e-government, che indica l’inclusione di strumenti informatici nelle procedure amministrative con l’obiettivo di fornire servizi qualitativamente superiori ai cittadini.
Un sintomo chiaro della trasformazione digitale dell’amministrazione è l’obbligo per le PA di dotarsi di una casella di posta elettronica certificata, in vigore dal 2009. In questo modo, i cittadini possono comunicare con gli uffici pubblici anche da casa, e sembra che a breve potranno farlo a costo zero grazie a questa pec gratis che sta per arrivare sul mercato.
Ma, siamo davvero a buon punto con la digitalizzazione della PA? Forse, non così tanto come si potrebbe pensare.
Effettivamente, i cittadini ritengono che ci siano ancora tante criticità da risolvere. In questo articolo vedremo di approfondire la questione più nel dettaglio.
Digitalizzazione della PA? L’Italia ha ancora tanta strada da fare
Digitalizzazione: 1 italiano su 3 ‘si fida’ dei servizi online della PA
Nonostante i propositi e gli interventi di trasformazione digitale nella Pubblica Amministrazione, sembra che la strada da percorrere sia ancora lunga.
Infatti, secondo i dati raccolti, solo un italiano su tre utilizza i servizi online della PA.
Come spiegare questo dato?
Probabilmente, la maggior parte dei cittadini ha sviluppato un sentimento di perplessità e sfiducia nei confronti della Pubblica Amministrazione, perché i servizi offerti sono ritenuti inadeguati e incapaci di soddisfare le loro attese.
Eppure, la crescente domanda da parte degli italiani diventa sempre più esigente, senza lasciare spazio a ulteriori rinvii.
Effettivamente, la Commissione Europea aveva stabilito degli obiettivi che orientavano
il funzionamento dell’e-government fino al 2023.
Secondo questi propositi, le nuove tecnologie e gli strumenti informatici dovrebbero aiutare i cittadini a beneficiare dei vari servizi pubblici in modo intuitivo, efficiente, chiaro e trasparente.
E tutto questo dovrebbe avvenire basandosi sul principio del libero accesso di ciascun cittadino ai documenti e ai servizi offerti dalla PA.
Digitalizzazione delle PA: l’Italia in 18esima posizione per l’uso di servizi online
Come è stato detto precedentemente in questo articolo, gli italiani ritengono che sia arrivato il momento di attuare un processo di digitalizzazione più consistente, così da rendere i servizi online delle PA più efficienti e all’altezza delle aspettative.
Spostandosi sul piano internazionale invece, un miglioramento dell’e-government renderebbe l’Italia un Paese più competitivo, al pari di altre realtà europee.
Stando ai dati raccolti dall’Indice di Economia e Società Digitale (DESI), il Bel Paese si trova al 18° posto per l’utilizzo di servizi pubblici online.
Insomma, la situazione non è farraginosa come tanti sostengono, ma ci sono ancora tanti aspetti sui quali bisognerebbe lavorare.
Secondo quanto sostenuto dalla Camera dei Deputati, la digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche è fondamentale per garantire la ripresa del Paese: effettivamente, questa politica non solo migliorerà la qualità dei servizi, ma anche il lavoro degli impiegati statali, i quali risparmierebbero risorse, energie e tempo.
I cittadini potranno accedere a dati e documenti tramite il proprio smartphone, pc o tablet comodamente da casa. Basterà una semplice connessione internet per poter usufruire dei servizi in qualsiasi momento e ovunque si trovino.
Gli impiegati potranno incanalare le proprie energie in altre questioni e, grazie alle ICT, risparmieranno una considerevole quantità di tempo.
E-government uguale risparmio di tempo, energie e risorse
Il processo di trasformazione digitale e l’inclusione di strumenti ICT annovera diversi vantaggi sia dal lato utente che da quello dei dipendenti.
Accedere ai servizi comodamente da casa significa risparmiare il tempo che si sarebbe impiegato per lunghe code ed estenuanti attese.
Attraverso un sistema facile e intuitivo, i cittadini potranno occuparsi di svariate questioni e risolverle in pochi click, il che porterà a un aumento della produttività da parte dei dipendenti.
Da qui ne conseguono maggiori sicurezza e velocità.
I documenti saranno disponibili all’interno delle piattaforme e potranno essere scaricati facilmente. Inoltre, il ricorso a credenziali, password e fasi di autenticazione degli utenti conferisce una maggiore protezione dei dati di ciascun cittadino.
Ma c’è anche un altro aspetto da non sottovalutare, ed è quello legato agli spazi.
Le stanze degli uffici, normalmente occupate dagli archivi, potranno essere adibite per altri scopi: in altre parole, tutti i documenti saranno agevolmente classificati nelle cartelle all’interno degli hard disk o di vari archivi dei computer.
Eliminare polverose scartoffie significa anche ridurre l’impatto ambientale e scoraggiare l’uso della carta.
Infine, la disponibilità di documenti informatici vuol dire non doversi più preoccupare dei cosiddetti doppioni, spesso ‘pericolosi’ perché potrebbero causare delle incongruenze.
Basti pensare alla situazione in cui sia presente uno stesso documento ma che una delle due versioni non sia correttamente aggiornata. Uno scenario del genere rischierebbe di inficiare il lavoro del dipendente e di creare un disagio nei confronti del cittadino interessato.
Conclusioni
Tirando le somme di questo articolo, si evince che il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione non è certamente in dirittura d’arrivo, ma che invece sono numerosi gli aspetti sui quali è richiesto un miglioramento.
Infine, abbiamo detto che l’e-government annovera tanti vantaggi, che ricapitoliamo qui di seguito:
- risparmio di tempo, energie e risorse;
- aumento della produttività;
- riduzione del consumo di carta;
- riorganizzazione degli spazi con la conseguente eliminazione degli archivi;
- eliminazione dei ‘doppioni’.