Giusto ieri mi è arrivato un bel pacco, decisamente piccolo e ben protetto. E’ lui. Il nuovo MacBook Pro 13″, presentato l’8 Giugno al WWDC 09. Apro la raffinata confezione della Apple e ci troviamo subito uno di fronte all’altro: lui bello e curato, ma anche freddo come l’acciaio di cui è composto il telaio Unibody. Bello sì, ma anche duro ed intelligente, di quelli che si capisce subito di che pasta sono fatti. Bellezza teutonica, mi verrebbe da dire, ma di teutonico non ha niente. Io, dal canto mio, invece, attonito, ancora un po’ assonnato ma eccitato dall’idea di provarlo. E così piano piano, come la più impegnata delle ostetriche alle prese con un nobile neonato, estraggo lui ed i suoi (pochi) accessori e, finalmente, lo accendo. La configurazione, come è sempre stato con i Mac da qualche anno a questa parte, è semplicissima e rapida, e subito rimango stupito dalla luminosità e dal livello di definizione del piccolo ma chiaro display a LED da 13″. E così dopo pochi minuti, dopo aver trasferito un po’ di dati, installato qualche applicazione e sincronizzato iPhone ed iPod, sono pronto a lavorare.
La macchina è dotata di un processore Intel da 2,26GHz e di memoria RAM da 2GB (che presto porterò a 4GB). Per quanto la dotazione hardware sia basilare, le prestazioni sono comunque di tutto rispetto. Attualmente mi sono limitato ad installare Photoshop per Mac, Messenger:mac, Filezilla, Firefox e Office:mac, e ciascun documento o applicazione viene aperta in pochissimi secondi. Finora non ho ancora rilevato problemi di crash e dalla dashboard noto che l’uso della CPU è sempre molto basso.
Unici difetti rilevati per ora: uso della memoria Ram e disposizione fisica delle porte USB. La Ram infatti è sempre utilizzata per almeno 500MB, per questo chiaramente 4GB sono quasi indispensabili. Le porte USB sono invece estremamente ravvicinate, e nel caso i voglia utilizzare due dispositivi che non abbiano un attacco particolarmente piccolo, risulta impossibile.
Continuerò i test per una recensione più completa. Vi lascio qualche altra foto (perdonate le mie scarse doti di fotografo):