Podcast: le caratteristiche e le funzionalità

Soltanto negli ultimi anni il termine Podcast è stato sempre più utilizzato, probabilmente con una maggiore espansione dovuta alla pandemia da Covid-19.

Sebbene il termine sia ormai noto a tutti, non sembra esserlo il vero significato che racchiude in se.

Chiedendo infatti ad ogni persona il significato della parola stessa, nessuno riuscirà a dare la stessa spiegazione di ciò che potremmo aspettarci da questa recente tecnologia.

Il termine racchiude al suo interno una tecnologia che lo differenzia radicalmente dalla radio che nel corso dei decenni abbiamo sempre ascoltato.

All’interno di questo articolo tralasceremo i dettagli tecnici precisi, tuttavia con termini semplici cercheremo di farvi comprendere la differenza tra questi due noti termini.

La radio funziona con tecnologie analogiche, la voce passa attraverso il microfono e successivamente trasmessa dai canali radiofonici in diretta proprio come avviene con i programmi televisivi.

Il podcast si basa principalmente sugli aggiornamenti di feed RSS.

Questo termine indica uno dei più polari formati per la distribuzione di contenuti Web di qualsiasi tipologia.

In parole povere chi si iscrive ad un feed RSS riceverà aggiornamenti costanti sulle nuove pubblicazione di quel determinato contenuto o tematica, proprio come avviene con i nuovi video YouTube dei vostri influencer preferiti.

A questo punto abbiamo capito che il termine Podcast racchiude un file audio che viene trasmesso in rete, solitamente su un server, che ne racchiude tanti altri dello stesso autore.

Per ascoltare questo contenuto l’utente dovrà quindi visitare quel determinato indirizzo di rete, scaricando il file con un opportuno dispositivo: computer, smartphone, lettore MP3, smart TV o altro.

Podcast: come è nato

Il termine ormai famoso nasconde una combinazione di parole, più precisamente tra “pod” e “cast”.

Si tratta di due particelle di lingua inglese che fanno riferimento alle tecnologie moderne, di cui abbiamo sentito spesso parlare dalla fine degli anni novanta.

Il termine “Cast” indica letteralmente “diffondere, spargere” ed è da qui che derivano i termini Broadcast o Chromecast di cui già conosciamo il funzionamento.

Il termine “Pod”, invece, che letteralmente significa “baccello” indica il supporto fisico che per decenni ha mantenuto il primato ed a cui tutti pensiamo subito: iPod.

Proprio il dispositivo di Apple segnò la nascita dell’era dei Podcast, arrivato sui mercati come uno tra i primi modelli a supportare questo tipo di tecnologia.

Tutto ovviamente è stato reso possibile a partire da quel periodo proprio per la nascita della connessione internet tra le mura domestiche, che permetteva il download e l’upload di file musicali in modo semplice.

Partita la commercializzazione del primo iPod nel 2001 fu Steve Jobs a rendere esclusivo l’utilizzo del termine Podcast, che rimane in mano al colosso di Cupertino per molto tempo.

Nel 2005 infatti gli iPod iniziano ad avere una funzione che permetteva il supporto nativo dei Podcast, che rimasero esclusivi fino al 2014.

A quel punto venne mandato in onda il programma “Serial”, che guadagno ben 250 milioni di ascolti e diede il via ad una nuova era: il Podcast era finalmente per tutti.

Con la diffusione del Podcast è stato anche reso più rapido lo sviluppo di software che permettessero l’editing dei file audio, tra i più noti vi è Audacity.

In questo modo è possibile lavorare al tono della voce, sottofondo, rumore e, grazie alla collaborazione di buoni strumenti tra cui il microfono, l’autore è in grado di attirare maggiormente l’attenzione dell’ascoltatore.

Come funziona

Adesso che conosciamo la storia e la base della tecnologia, sembra doveroso capire come sfruttare a pieno questo interessante strumento.

All’interno delle diverse piattaforme sono infatti ormai disponibili contenuti di ogni tematica, adatte quindi a tutti gli utenti in base al loro interesse.

Questi contenuti possono essere considerati proprio come le serie TV delle più note piattaforme di streaming, scaricando o producendo attraverso la rete il contenuto o l’intera serie.

Vi sono programmazioni giornaliere, mensili o settimanali in base alla tipologia di contenuto e creator, ed attraverso la tecnologia Feed RSS ricevere una mail o una notifica ogni volta che viene pubblicato il Podcast successivo.

E’ possibile ascoltare questi contenuti attraverso le più diffuse applicazioni dedicate, quali Apple Podcast o Google Podcast attraverso smartphone, tablet, iPhone o iPad.

L’accesso è gratuito, al netto di contenuti esclusivi come succede con Audible di Amazon.

Oltre alle applicazioni native create dai colossi di Mountain View e Cupertino, vi sono tuttavia anche altre piattaforme da cui è possibile seguire Podcast.

Tra queste troviamo iTunes, Spotify e Deezer che oltre all’applicazione Mobile mettono a disposizione l’accesso da browser per una fruizione più semplice.

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