Nell’attuale legge di Bilancio, la ‘manovra finanziaria’ del Governo italiano per intenderci, salvo modifiche dell’ultima ora, è previsto il passaggio ad un nuovo standard per il digitale terrestre, dal DVB-T1 al DVB-T2, con la conseguenza che per molti televisori, che attualmente sono presenti nelle case degli italiani, scatterà la rottamazione forzata. Oppure, anziché cambiare il televisore, sarà possibile ricevere il segnale del nuovo digitale terrestre solo collegando alla Tv un apposito decoder esterno in accordo con quanto riporta, attraverso il proprio sito Internet, l’Associazione Altroconsumo.
La transizione dal vecchio al nuovo digitale terrestre sarà graduale, ma dall’1 luglio del 2022 su tutto il territorio nazionale lo standard sarà solo il DVB-T2 che corrisponde al digitale di seconda generazione che, tra l’altro, spalancherà le porte alle frequenze Tv per la trasmissione mobile con il 5G. A livello commerciale per il nuovo standard sono stati fatti dei passi avanti visto che i rivenditori di televisori non possono più vendere televisori non compatibili con il nuovo standard a meno che la vendita non sia abbinata ad un decoder DVB-T2 con codec HEVC.
Al riparo dalla rottamazione forzata, salvo qualche rara eccezione, sono coloro che hanno acquistato un televisore nuovo nel periodo dal 2015-2016 in quanto i vari modelli già supportavano non solo lo standard DVB-T2, ma anche il più recente codec H265/HEVC. Per non buttare il televisore, a fronte però della gestione di due telecomandi, in tutti gli altri casi si può acquistare il decoder che presenta prezzi, riferisce altresì l’Associazione Altroconsumo, variabili da un minimo di 30 euro ad un massimo di 250 euro ed oltre.