Google e Facebook, George Soros contro i giganti della tecnologia
A Davos, durante l’edizione 2018 del World Economic Forum, la posizione dell’investitore ungherese George Soros è stata ancora una volta netta e per certi versi controcorrente. Soros ha infatti lanciato un attacco ai giganti della tecnologia, da Google e passando per Facebook, ritenendo che ormai rappresentino una minaccia per la società a causa delle loro dimensioni e del loro comportamento giudicato monopolistico.
George Soros, i big del tech minacciano la nostra libertà di pensiero
Secondo George Soros i big del tech ormai minacciano la nostra libertà di pensiero, e per questo, anche se al momento può sembrare alquanto paradossale, per l’investitore ungherese avrebbero i giorni contati.
I rischi legati al monopolio dei big della tecnologia, secondo l’investitore ungherese, spazierebbero dalla libertà delle elezioni alla sicurezza, e fino ad arrivare al corretto funzionamento della democrazia. E questo perché l’influenza di colossi come Facebook e Google è più vasta di quanto ogni singolo individuo possa essere consapevole.
Big della tecnologia da innovatori ad ostacolo al progresso tecnologico
In pratica i big della tecnologia da innovatori sono diventati un ostacolo al progresso tecnologico in quanto, in virtù delle dimensioni raggiunte, non permettono la nascita sul mercato di nuovi competitor. In altre parole l’utenza è ormai costretta ad accettare le innovazioni proposte da Google, da Facebook e dagli altri big del settore. E tutto ciò porta le persone, sempre secondo Soros, ‘a rinunciare alla propria autonomia intellettuale’.
Nato a Budapest il 12 agosto del 1930, George Soros è un imprenditore ed attivista ungherese naturalizzato statunitense. Il suo patrimonio netto, in accordo con la classifica che è stata stilata da Bloomberg, è stimato in 8 miliardi di dollari alla fine del 2017 dopo aver donato una fetta della propria ricchezza in beneficenza.