Garante Privacy inglese, multa a Facebook per lo scandalo Cambridge Analytica

In merito allo scandalo legato a Cambridge Analytica, la società che poi è andata in bancarotta, a Londra l’Autorità per la Privacy inglese ha inflitto al colosso americano Facebook Inc., che è quotato in Borsa a Wall Street, una multa avente un importo pari a 500.000 sterline che dovrà essere versata nelle casse della Gran Bretagna, e che rappresenta il massimo della sanzione che è applicabile prima dell’entrata in vigore della GDPR.

Multa massima di 500 mila sterline, notizia notificata a Facebook già nel luglio scorso

In accordo con quanto è stato riportato da helpconsumatori.it, già nello scorso mese di luglio del 2018 in Inghilterra l’ICO, ufficio del Commissario per le informazioni, aveva notificato alla società americana dell’omonimo social network di voler infliggere la multa massima che si potesse elevare. E questo dopo che, sempre in base ai rilievi dell’ICO, Facebook avrebbe dato la possibilità agli sviluppatori delle app di accedere ai dati delle persone iscritte al social network ‘senza un chiaro consenso’.

‘Ora tocca all’Antitrust italiano‘, ha intanto dichiarato il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona dopo che, il 6 aprile scorso, l’Autorità ha avviato un’istruttoria contro Facebook, proprio sull’uso dei dati personali, su esposto che è stato presentato dall’UNC a tutela degli utenti del social network che sono residenti in Italia.

Esposto all’Antitrust per eventuale violazione del Codice del Consumo

L’UNC ha presentato l’esposto chiedendo all’Antitrust di verificare se, a carico degli utenti italiani sul social network, Facebook abbia eventualmente violato, con una pratica commerciale scorretta, il Codice del Consumo nel ‘consentire ai fornitori di servizi sulla piattaforma di accedere ai dati degli utenti iscritti’.

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