Tecnologia VAR, Video Assistant Referee, parte la rivoluzione in Serie A
Tecnologia VAR, Video Assistant Referee, parte la rivoluzione in Serie A

Dopo anni di polemiche, di gol-non-gol, e di sospetti, nel campionato di calcio 2017-2018 di Serie A debutta oggi, sabato 19 agosto del 2017, con il match delle ore 18 Juventus-Cagliari all’Allianz Stadium, la tecnologia VAR – Video Assistant Referee, che è una sorta di moviola in campo.

L’Italia è uno dei Paesi europei che ha raccolto la sfida della VAR che probabilmente sarà utilizzata pure durante la fase finale dei mondiali di calcio di Russia del 2018, ma come funziona? Ebbene, la prima cosa da sapere al riguardo è che l’intervento della VAR non può essere chiesto dai giocatori in campo, che in tal caso rischiano l’ammonizione, e nemmeno da quelli in panchina includendo l’allenatore e tutto il suo staff.

Lo strumento del Video Assistant Referee è infatti gestito da quelli che dovrebbero essere gli arbitri di porta che non saranno più in campo, ma davanti a tutta una serie di monitor per aiutare l’arbitro a prendere le decisioni giuste. In particolare, la VAR può essere richiesta dall’arbitro se ha dubbi su una decisione da prendere, oppure sono direttamente gli assistenti davanti ai video, ed in costante comunicazione via radio con il direttore di gara, ad informarlo in merito ad una decisione che deve essere rivista, ad esempio l’assegnazione o meno di un calcio di rigore oppure lo scambio di persona in caso di cartellino rosso con relativa espulsione di un giocatore.

Nel far uso della VAR l’arbitro può rivedere l’azione a bordo campo sul video e decidere se confermare o meno le decisioni che sono state prese. E’ sempre l’arbitro, infatti, ad avere l’ultima parola ed a prendere quella che sarà la decisione definitiva. La tecnologia VAR – Video Assistant Referee si va così ad aggiungere in Serie A alla goal-line technology che permette di rilevare con certezza quando la palla ha oltrepassato completamente la linea di porta.