Netflix
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Sebbene Netflix abbia annunciato ottimi risultati per il secondo trimestre 2021, la stessa società sta iniziando a mobilitarsi per limitare la condivisione degli account tra più persone.

Diversamente da ciò che viene riportato sui termini di servizio della nota piattaforma di streaming, pare sia diventata una consuetudine condividere tra amici l’abbonamento per ridurre i costi mensili richiesti.

Per evitare quindi questo tipo di operazioni illecite, già lo scorso Marzo la società aveva sperimentato la verifica dell’accesso via email o SMS. In questo modo quando veniva effettuato l’accesso all’account attraverso un’altro indirizzo IP, era necessario fornire il codice di verifica ricevuto.

Sicuramente una procedura che obbliga ad effettuare una chiamata al proprietario dell’account, nel caso in cui si condivide l’abbonamento ma che comunque permette di evitare il problema.

Netflix: pronta a controllare gli IP

Secondo le norme previste, la piattaforma consente la creazione di 5 profili mantenendo però il tutto all’interno della stessa abitazione.

Era necessaria quindi una soluzione definitiva a questo problema, costringendo una volta e per tutte gli utenti ad acquistare un abbonamento per ogni abitazione su cui questo debba essere utilizzato.

Proprio per questo motivo Netflix pare non abbia più intenzione di tollerare tutto ciò, considerando che a fine 2020 erano circa il 10% gli account che utilizzavano questo trucchetto. Si parla di oltre 10 milioni di utenti che sfruttano il servizio da diverse abitazioni senza pagare altro abbonamento.

Insomma, l’unica alternativa rimane il controllo dell’IP pubblico. Si tratta dell’indirizzo univoco che ogni gestore assegna alla connettività di casa e che viene identificato per l’utilizzo delle varie piattaforme.

In questo modo chi si collega da abitazioni differenti viene immediatamente riconosciuto e bloccato, in quanto identificato da un diverso IP pubblico.

A questo punto siamo sicuri ci si stia preparando ad un cambio di rotta per tutti questi servizi come Netflix, tra cui Spotify, Amazon Prime ed altri che attualmente non includono controlli di questo tipo sull’utilizzo degli abbonamenti.

Bisognerà però capire come l’azienda riuscirà ad applicare questo tipo di controllo per gli utilizzatori del servizio in mobilità, infatti vi ricordiamo che attraverso smartphone e tablet Android, iPhone ed iPad è possibile accedere attraverso l’applicazione dedicata.