Ecco un bell’annuncio proveniente dal sito della FIMI, Federazione Industria Musicale Italiana: secondo quanto dichiarato, nelle ultime settimane la preziosa attività della Federazione contro la Pirateria Musicale avrebbe contribuito all’eliminazione di oltre 30000 link torrent illegali ed al sequestro di 12 server E-mule.
Ora, non che voglia dubitare delle parole di questi signori, ma già i dati forniti mi paiono estremamente gonfiati ad hoc per fare notizia. Se solo questo era il loro obiettivo, ci sono riusciti benissimo, visto che anche noi ne stiamo parlando.
Ma tralasciando il fatto che 30000 link torrent Mininova sono tantissimi, così come 12 server emule, peraltro italiani, di cui già pochissimi si sono mai fidati, quel che deve farci riflettere è ben altro: davvero, ancora oggi, a 2009 inoltrato, non riusciamo ad ammettere che la condivisione illegale tramite Internet risulterà inarrestabile, almeno fintantochè Major e tasse varie non permetteranno a musica, film e dati di essere venduti a prezzi popolari?
Possibile che non si riesca a capire che il fenomeno della condivisione illegale della cultura (già queste ultime tre parole evidenziano l’ossimoro, la contraddizione) continuerebbe comunque imperterrito, anche se da domani facessero bruciare tutte le connessioni ad Internet? E’ arcinoto e tramandato da un saggio filosofo della Grecia antica (Aristotele per gli amici) che l’uomo sia un animale razionale, ed in quanto tale voglioso di conoscenza sempre nuove: una volta conosciuta la possibilità di ottenere cose sempre più interessanti in un modo sempre più semplice, sarà impossibile arrestarlo.
Per questo è necessario, oltre che convenienza comune, riuscire a trovare un compromesso tra File Sharing e Diritti d’Autore. Se ciò non avverrà presto, ma si continuerà solamente a tentare di fare terrorismo mediatico su un fenomeno dilagante ed inarrestabile, andrà a finire che nessuno avrà nemmeno più interesse a produrre cultura, affannato dai guadagni troppo bassi e sconvenienti. Al contrario, se ci si limiterà solamente a provare ad arginare la diffusione illegale ed ad innalzare i prezzi di vendita per quei pochi che ancora comprano, si darà solo una grossa mano alle mafie che diffondono illegalmente e troveranno sempre e comunque metodi nuovi e più efficaci.
Perchè non provare a raggiungere questo compromesso, quello di riuscire ad offrire cultura a prezzi adeguati, in modo che tutti possano capire che è bene spendere qualche soldo per ripagare l’autore (e non anche il 90% di tasse destinate a chicchessia) e a ristabilire quindi la pace?