La Cina filtra tutte le connessioni
Da qualche giorno si parla di una nuova mossa del governo Cinese in campo informatico. Infatti, una direttiva del governo Cinese vorrebbe indurre le aziende prodrittrici di PC in Cina ad inserire un Firewall di stato utile a bloccare l’accesso a siti che possano risultare inadatti ad un pubblico giovane, con la pornografia come obbiettivo principale.
La Cina detiene il primo posto nella classifica degli stati meno tolleranti riguardo alle libertà telematiche, classifica stilata qualche mese fa da RSF. Nonostante tutto, questo Firewall dovrà essere implementato in tutti i sistemi destinati al mercato Cinese a partire dal primo di Luglio. Il programma, blocca l’accesso ai siti web presenti in una lista in continuo agiornamento.
Nonostante l’obbligo di implementazione di questo software sia destinata a tutti i PC in vendita, l’azione del governo cinese sembra destinata maggiormente al pubblico più giovane. Naturalmente nella lista saranno presenti siti Pornografici, ma anche altri siti di tematica totalmente diversa, così dichiarato da un membro dello staff impegnato al test di questo software. Il beta tester, in un intervista allo Wall Street Journal, precisa che nella blacklist potrebbero finire anche altri siti, sebbene non vi sia motivo di pensare che oltre ai siti pornografici finiranno nel calderone, costantemente aggiornato dalle autorità, anche siti ben più casti.
Il software sarà realizzato dalla Jinhui Computer System Engineering, e sembra che possa diventare un rischio per il sistema, dal momento che secondo il loro parere sarebbe possibile non solo la trasmissione di informazioni personali, ma il software sarebbe anchè in grado di causare il malfunzionamento del sistema, rendendolo vulnerabile alle intrusioni esterne. Comunque, fanno sapere che il programma può essere disinstallato, dando così un forte dubbio sulla vera utilità del sistema.
Questa azione del governo è stata annunciata il 19 maggio e ancora non è stato scritta ufficialmente a livelo puibblico. Riguardo ai produttori, ci sono diversi malcontenti, ma si parla di sanzioni per chi dovesse rifiutare di implementare il software.
Insomma, la Cina è il perfetto esempio di divieto del Web Libero, e nonostante classifiche ed articoli di giornale, sembra andare avanti per la sua ideologia, così da rendere la navigazione per gli internauti Cinesi, qualcosa di non più piacevole e indiscreto, ma non c’è da preoccuparsi almeno per il Popolo Europeo, poichè il nostro governo è ben più impegnato nella lotta contro la violazione dei diritti d’autore, e pensa per prima cosa, alla salvaguardia della liberta di noi cittadini.