Con lo switch-off al DVB-T2, ovverosia con il passaggio al nuovo digitale terrestre, quasi tutti i televisori che attualmente si trovano nelle case degli italiani diventeranno obsoleti. La transizione, nel passaggio dal vecchio al nuovo digitale terrestre, sarà caratterizzata da tempistiche graduali visto che si completerà nel 2022 ma, in accordo con quanto è stato riportato da ilmessaggero.it, a regime nelle case degli italiani ben 9 televisori su 10 saranno da cambiare.
Gli italiani, di conseguenza, nei prossimi mesi saranno chiamati a mettere mano al portafoglio, ma il Governo italiano ha già pensato di calmierare la spesa delle famiglie stanziando dei contributi per l’acquisto dei televisori di nuova generazione. Trattasi, nello specifico, di risorse che sono pari a complessivi 100 milioni di euro spalmati in quatto anni, ovverosia 25 milioni di euro l’anno dal 2019 e fino all’anno 2022.
Nel rispetto della nuova normativa europea, a cinque anni dal completamento della transizione dal segnale analogico al digitale terrestre, entro il 2022 si completerà un altro percorso che prevede l’assegnazione di nuove frequenze, da parte dell’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, agli operatori di telefonia mobile che attualmente sono impegnati nella sperimentazione del 5G.
Il nuovo digitale terrestre, che è di seconda generazione, adotterà così una tecnologia che per le frequenze sarà salva spazio con un conseguente incremento della capacità trasmissiva e del numero di operatori che potranno accedere al mercato. Ma questo, come sopra detto, avverrà entro il 2022 a fronte di un effetto collaterale rappresentato dal fatto che buona parte delle Tv che sono presenti attualmente nelle case degli italiani non saranno compatibili con la nuova tecnologia.