L’app Uber Black, a seguito della revoca del blocco dello scorso 7 aprile da parte del Tribunale di Roma, è ufficialmente tornata sulle strade italiane, ma secondo il Codacons quella di Uber non sembra essere una partita vinta in quanto la strada è ancora in salita per quel che riguarda i servizi di trasporto non di linea attraverso canali diversi da quello che è il classico servizio offerto dai taxi.
L’Associazione dei Consumatori e degli Utenti fa inoltre presente come da un lato Uber Black sia tornata sulle strade italiane, ma dall’altro i servizi Uber Pop e Uber X in Italia restano al momento vietati in Italia secondo quanto disposto il 22 marzo scorso dal Tribunale di Torino. L’Associazione Altroconsumo ha ben accolto lo sblocco del servizio Uber Black ma serve ora una soluzione a livello legislativo, da parte del Parlamento italiano, che permette di coniugare all’innovazione anche la liberalizzazione del mercato e la tutela dei consumatori.
Secondo il responsabile relazioni esterne di Altroconsumo, Ivo Tarantino, per il settore del trasporto non di linea, le cui norme in Italia sono vecchie di 25 anni, i consumatori hanno diritto a beneficiare dell’evoluzione tecnologica accedendo a servizi evoluti, e per questo è necessario coinvolgere al tavolo delle trattative tutti gli attori in gioco per mettere finalmente a punto per il settore dei trasporti una legge-quadro. E questo perché secondo Altroconsumo le norme attualmente in vigore non solo soffocano la concorrenza, ma limitano se non impediscono pure l’ingresso di nuovi operatori sul mercato.
Sulla vicenda Uber nei giorni scorsi ha preso posizione pure l’Aduc – Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori – sottolineando, tra l’altro, come la giurisprudenza stia governando al posto delle leggi, e come ad oggi ci sia un solo sconfitto rappresentato dallo Stato di Diritto tra nuove sentenze dei Tribunali, una opposta all’altra, e nuove incertezze.