Nella presentazione dello studio “La Stampa in Italia 2007-2009“, proposto alla Camera, la Federazione Italiana degli Editori, la Fieg, chiede aiuto. Il governo in questi anni non ha aiutato, adesso c’è una grave crisi e tutto il settore è a rischio.
“Il settore sta attraversando una fase di crisi tra le più acute della sua lunga storia, che non accenna a diminuire anche nei primi mesi del 2010 e a fronte della quale il governo non solo non è intervenuto per attenuare gli effetti di una congiuntura difficile e per allentare quei nodi strutturali che soffocano il settore, ma ha operato in senso contrario con la soppressione delle tariffe postali agevolate. Non è possibile aspettare che la crisi passi da sola, ma bisogna muoversi con urgenza e con la massima determinazione – spiega la Fieg – e ci auspichiamo che non si allunghino i tempi per la convocazione degli Stati generali dell’editoria, utile occasione per mettere a punto un disegno riformatore e di politica industriale coerente e, soprattutto, efficace. Il rischio è il depauperamento di quel grande patrimonio sociale e culturale rappresentato dalla pluralità delle voci della stampa italiana”.
Il presidente Carlo Malinconico lancia una proposta che fa molto discutere: chiedere a tutti gli utenti che navigano su internet, e dunque usufruiscono di notizie online, di tassarsi per il bene del mondo dell’editoria. Sembra come sparare nel mucchio, si pensa che tutti gli utenti su internet siano assidui lettori di testate online, è un po come la famosa tassa Rai sul canone per “mini tassa” per chi ha la connessione internet, che vada a sostegno del settore editoriale. “Non si tratta di una tassa sul computer, piuttosto di un prelievo di entità modesta, dal costo di un caffè al mese o giù di lì, per realizzare una dote di risorse che possa essere d’aiuto in questo frangente. Non è una soluzione alla crisi, ma una misura da adottare in modo transitorio. Una sorta di strumento forfettario per dare ossigeno al settore, che ancora attende una soluzione al problema dei contenuti editoriali utilizzati in rete dai motori di ricerca a partire da Google. Perchè – nell’eventualità che venga imposta questa tassa – aiutare solo il settore editoria? E tutti gli altri? E tutti coloro che scrivono per blog personali o che comunque non appartengono a testate giornalistiche? Non sarebbe giusto aiutare tutti i settori in crisi, in questo periodo di forti ribassi e con l’economia italiana che stenta?